Le motivazioni di razza
Tutti abbiamo delle motivazioni. La differenza tra gli individui sta nella loro capacità di farle durare a lungo nonostante ostacoli, difficoltà e problemi. La capacità di perseverare, di far durare a lungo la motivazione viene detta resilienza.
Le persone spesso hanno bisogno di una motivazione per svolgere delle mansioni che preferirebbero non fare.
Lavori? La tua motivazione è il tuo stipendio.
Hai perso qualcosa? Cercarla potrebbe fornirti la motivazione giusta per riordinare la casa.
Alla radice del termine c’è la parola “motivo”, che similmente viene utilizzata per spiegare il perché di una particolare azione. Altri sinonimi di motivazione sono “ispirazione” ed “entusiasmo”; è per questo motivo che le persone tendono ad associarla ad azioni positive. (Cit.)
Per i cani non è affatto diverso.
In un articolo vi ho parlato di una cucciola di clc che stava per essere ceduta. In quel caso a causa di una mancata conoscenza delle motivazioni che stanno alla base della razza.
Ma altre volte succede che si ha consapevolezza delle motivazioni, ma non si hanno le competenze per gestirle, oppure si sottovalutano.
Altre volte ancora si è informati su tutto, ma le variabili ambientali/famigliari/lavorative creano ostacoli alla corretta manifestazione di queste motivazioni.
Le motivazioni di razza sono alla base della lettura del cane, per un educatore del metodo cognitivo come me.
Quante sono le motivazioni di razza?
Ufficialmente se ne riconoscono 18. Maggiori info a questo articolo Le motivazioni di razza e l’appagamento comportamentale nel cane
Che cosa è una motivazione di razza?
Si tratta di un “bagaglio di attitudini comportamentali” che un soggetto eredita. Potremmo anche identificare la motivazione come un obiettivo preciso che un cane, per istinto, si sente di dover raggiungere. Per cosa è stato selezionato quel determinato cane. È genetica.
Solo i cani di razza hanno motivazioni?
Questa è una credenza assolutamente errata. Tutti i cani vantano delle specifiche motivazioni, sia che si tratti di cani di razza , sia che siano meticci (ossia incroci di più razze).
E quindi?
Vi chiedo di cercare di valutare i vostri cani, ma indipendentemente dalle 18 parolone indicate nel link di approfondimento.
Nella quotidianità, osservateli: qualcuno di voi mi ha già segnalato il border che preda le auto, qualcun altro ha l’husky che tira al guinzaglio, qualcun altro ha il golden che raccoglie tutto per strada.
Ketty
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L’importanza del gioco CON e PER il cane
Il carattere delle persone non si rivela mai così chiaramente come nel gioco (L.T.)
Per un cucciolo, sia umano che animale, giocare è un ‘attività molto importante e influente.
Il gioco diverte, permette di suscitare emozioni positive, aiuta a comprendere alcuni meccanismi sociali, stanca, insegna.
Attraverso il gioco, ogni cane ha modo di manifestare le proprie motivazioni di razza. Per questo, è importante che il gioco proposto al nostro cane, sia in linea con quello che al cane stesso serve e piace.
Se abbiamo un cane con una motivazione predatoria molto alta, ad esempio, non è consigliabile giocare troppo con la pallina. Perchè si andrebbe ad allenare e stimolare troppo quella motivazione, già presente per genetica.
Quanti tipi di gioco esistono?
Il gioco predatorio: si basa prettamente sul rincorrere un oggetto in movimento, esempio il gioco della pallina, il lancio del fresbee.
Il gioco competitivo: si basa sulla competizione, ad esempio il fare la lotta fisica o il gioco del tira-molla.
Il gioco collaborativo: si basa sulle attività che aumentano il rapporto sociale, ad esempio il riporto.
Il gioco di ricerca: si basa sull’incentivare l’esplorazione e l’attività olfattiva. Ricordo quanto stancante e appagante sia, per la maggior parte dei cani, l’annusare profondamente e con un target come obiettivo (bocconcino, gioco, oggetto)
Il gioco solutivo: si basa sulla stimolazione della capacità del cane di affrontare problemi e proporre soluzioni
Il gioco di memoria: si basa sulla stimolazioni delle doti cognitive del cane
Con quale frequenza si gioca?
Non si deve mai eccedere nel proporre il gioco: non solo per evitare di portare allo sfinimento il cane ma, soprattutto, per evitare di abituare il cane ad esprimere in modo esagerato specifiche motivazioni di razza.
Esempio il tira e molla in cani con alta tendenza alla competizione. Se si esagera, in età adulta si possono avere comportamenti problematici e pericolosi.
I vari tipi di gioco sopra indicati, andranno a stimolare tendenze diverse in base al cane. La loro frequenza sarà una variabile fondamentale nel processo educativo del cane.
Alcune regole di base del gioco
1) Contestualizzare: si gioca con un oggetto specifico, in un contesto specifico, in un modo specifico.
2) Equilibrio tra gioco di avvicinamento a Voi (per rafforzare la relazione e il riferimento) e gioco di allontanamento da Voi (per rafforzare autonomia e sicurezza, diminuendo l’ansia)
3) Prestare attenzione ad eventuali segnali di possessività verso il gioco
4) Non lasciare mai a disposizione i giochi per evitare che il cane li ignori (rivalutando l’ambiente), li distrugga, li seppellisca o ve li porti (prendendo un’iniziativa che andrebbe però ignorata)
5) Non proporre giochi che richiamino materiali presenti nell’ambiente in casa e nemmeno che richiamino a odori o forme di altri animali
6) Dare valore al gioco che si tiene in mano, prima di proporlo al cane.
Ci eviterà che il cane abbia preferenze alternative per altri oggetti, che associa come “di valore per noi”, ad esempio la ciabatta
7) Non togliere mai un gioco dalla bocca del cane, per rubarglielo. Si incentiva la possessività
Ketty
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Cane da guardia o cane da difesa?
La miglior difesa è… IL DISTACCO
PER INIZIARE… perchè questo articolo?
Sono stata contattata da una signora, la quale ha deciso di acquistare una femmina di cane lupo cecoslovacco, perchè è un bel cane…
Il cane fin da piccolo si è dimostrato mordace, aggressivo in alcune situazioni, difficilmente gestibile. La famiglia si è quindi rivolta ad un addestratore.
Dopo qualche lezione il cane è peggiorato. Contattano me. Propongo una valutazione per vedere di persona la situazione; nel frattempo mi accennano telefonicamente che il cane è stato preso per la guardia e che starà da solo all’aperto in un recinto alto 1.5 mt, lontano da casa. A fare la guardia a del materiale. Di entrare a casa nemmeno accennarlo.
Il giorno dopo
Mi richiama la signora dicendo che il cane durante la notte ha morso del materiale, ha fatto danni. Il cane ha circa sei mesi. Mi chiedono di vendermi il cane, perchè loro “ne hanno abbastanza”. Mi propongono una cifra, aggiungendo che se non me faccio carico io, lo cedono al canile.
Questa è l’ennesima storia di un cane che non ha colpe, ma che pagherà le conseguenze di chi acquista/adotta senza sapere che animale si porta a casa.
Il cane, ora, verrà portato al canile. Pagheranno una retta mensile per il mantenimento, fino a quando qualcuno non deciderà di adottarlo. Nessuna intenzione di gestirlo, nessuna voglia di farsi domande. Ceduto come se fosse un giocattolo.
Ora mi chiedo però
Perchè non informarsi prima? I canali sono molti per avere informazioni.
Un educatore in dieci minuti ti avrebbe detto che per la guardia un clc non è proprio il cane più adatto, che è un cane da branco con un’alta territorialità, che non puoi chiedere ad un animale DA BRANCO di vivere in isolamento sociale a fare la guardia al tuo materiale. Ma non puoi nemmeno chiedergli di essere educato e controllato quando,poi, i clienti vengono a vedere il tuo materiale.
NO, NON SI PUO’!!
Come non si può chiedere ad un cane da caccia, di essere un cane da compagnia; ad un border collie di non controllare le persone o gli animali che lo circondano; ad un maltese di stare in “ferma” davanti ad una lepre!
Certo, qualche cane riesce ad adattarsi benissimo anche ad attività diverse dalla loro selezione, ma non tutti. E i cani che non ci riescono non sono sbagliati o da correggere, sono selezionati! Sono nati per altro!
DIFFERENZA TRA GUARDIA E DIFESA
IL CANE DA GUARDIA
Si tratta di un cane che viene ADDESTRATO a mettere in atto degli atteggiamenti di GUARDIA, nei confronti di un luogo/persona/animale specifico. Verso qualsiasi intruso gli si avvicini.
Il cane da guardia lo è a seguito di un addestramento, chiaramente alla base ci deve essere una selezione di razza. Non tutti i cani hanno le caratteristiche per questo ruolo.
IL CANE DA DIFESA
È un soggetto che si AUTO-AFFIDA il ruolo di difensore di un territorio o di una persona. Nella maggior parte dei casi non ha un addestramento specifico, ma è una manifestazione di un’alta territorialità data da alcuni fattori, tra cui la razza e il tempo che passa in isolamento sociale (ad esempio il classico cane che sta sempre da solo in giardino), la genetica, ecc.
Ovviamente l’argomento è molto ampio, ma ci tenevo a fare chiarezza su queste due nozioni di base.
Portare a casa un cane lupo (animale da branco per eccellenza) per fargli fare la guardia (senza addestrarlo) lasciandolo in isolamento sociale: non può che essere un gravissimo errore.
Piazzare un pastore tedesco in giardino da solo perche in casa sporca o perde pelo e pretendere che faccia la guardia (senza addestrarlo) e chiedere ad un educatore di farlo smettere di correre lungo la recinzione quando passa qualcuno o di togliergli l’abbaio… beh anche qui è piuttosto utopico: è un cane che tende a sviluppare territorialità, quindi difesa. Non guardia.
Attenzione ai cani che scegliete, ognuno è stato selezionato per un preciso comportamento in alcune situazioni; con una buona educazione/addestramento, le vocazioni di razza emergono e si manifestano nella maniera corretta. In caso contrario, avrete un cane con problemi comportamentali perchè frustrato.
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