Il magico e infernale mondo dei Terrier!
Le cose che sconvolgono un terrier possono passare praticamente inosservate a un alano (A.R.)
Come un fulmine a ciel sereno vi chiedo:
COSA È UN TERRIER?
E chi mi conosce sa già che tremo al solo sentirne il nome …
Il terrier è un cane adatto, anche grazie alla sua taglia, ad inseguire il selvatico fin nella tana, sottoterra, dove cerca di afferrarlo e trascinarlo fuori. Il nome viene dal latino terra.
Il terrier viene descritto come un cane che nulla teme, che prende inziativa (fin troppa), instancabile.
Avete mai visto un terrier lavorare? Si posiziona all’entrata della tana, scavando e abbaiando come se fosse posseduto da una qualche entità. Disposti a farsi mordere dalla preda, non si arrendono mai.
Vi meraviglierete ancora quando il vostro amato terrier, durante la passeggiata, si rotolerà o scaverà nel fango? O se vi porterà un topolino che ha trovato in giardino?
Come si riconoscono i terrier?
La maggior parte dei terrier ha il pelo duro, ispido; le colorazioni possono essere nero con focature, fulvo carbonato, fulvo con mantella, tricolore, bianco con o senza pezzature.
Quanti tipi di terrier esitono?
1- terrier taglia grande e media, a gamba lunga
2- piccola taglia, gamba corta
3- tipo bul, gamba lunga
4- da compagnia, gamba corta
Qualche esempio? Fox terrier, bedlington terrier, skye terrier, yorkshire terrier, west highland white terrier e il temutissimo Jack Russell…
Il terrier secondo la mia esperienza
Ho avuto la fortuna/dramma (sto sorridendo) di lavorare con molti terrier, in particolare con il più diffuso jack russell.
Salvo qualche raro soggetto, i jack che ho conosciuto io, sono tutti molto molto attivi, malefici, determinati e mordaci quando serve! Il mio ginocchio riporta una cicatrice di un jack che mi ha rivolto una rediretta del morso, durante una lezione.
Li trovo dei cani molto intelligenti, astuti, attenti ad ogni dettaglio… per questo vorrei che non venissero più sottovalutati.
Purtroppo, molte persone accolgono in famiglia un jack con la convinzione che sia un ottimo cane da compagnia. Ma certo, lo può essere; tuttavia, in alcune situazioni, la vera genetica emerge e può essere un problema.
Poi dipende molto dalla selezione, dai genitori, dalla predisposizione o meno al lavoro che hanno.
Chi ha intrapreso delle lezioni con me e il suo jack, sa benissimo quanto metto allerta sulla razza!
Restano comunque dei cani meravigliosi, dal carattere forte ma tremendamente dolci e affettuosi, se vengono ben inseriti in famiglia e… tenuti occupati con attività che gli permettino di appagare il loro bisogno di annusare, scovare, predare e correre!
Ketty
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Pulci – zecche – pappataci: l’incubo annuale
Due pulci vanno al cinema e una dice all’altra: “andiamo a piedi o prendiamo un cane?”…
Il cane e le zecche
Mai come negli ultimi anni le nostre zone sono in emergenza, soprattutto, per quanto riguarda la zecca: un parassita molto pericoloso, non solo per i nostri cani, ma anche per noi umani.
Tra i doveri del buon proprietario di cani, rientra anche la volontà di occuparsi della prevenzione: mettere in atto tutta una serie di accortezze e attenzioni per evitare che il cane venga attaccato, ad esempio, dalle classiche pulci, zecche o zanzare.
Rilassarsi con una silenziosa passeggiata nel bosco o giocare a pallone in un prato con il proprio cane, potrebbe rivelarsi un’ottima occasione per le zecche di trovare terreno fertile sul quale vegetare indisturbate, fino alla sazietà.
Purtroppo, però, le zecche non sono così innocue; è molto importante attuare delle misure preventive, se non vogliamo rischiare di incorrere in gravi malattie, che possono portare in alcuni casi anche alla morte.
La puntura dei pappataci
Insetto spesso confuso, per la sua somiglianza estetica e per la sua elevata capacità di mordere, con la zanzara.
Le conseguenze del suo silenzioso operato, normalmente sono:
· reazioni allergiche con visibile gonfiore
· prurito nella zona del morso
ma potrebbe anche essere:
· leishmaniosi: pericolosissima e, purtroppo, sempre più diffusa. Trasmessa dalla puntura dei pappataci, è opportuno che venga gestita con tempestività e che venga periodicamente monitorata dal veterinario. Questa malattia infettiva, porta danni progressivi al cane e può essere trasmessa anche all’uomo. Consiglio di effettuarne il test dal proprio veterinario: 10 minuti, e solamente grazie ad un prelievo potrete accertare lo stato di salute del vostro cane.
La leishmania potrebbe incubare e permettere al cane di vivere anche qualche anno, tuttavia, non dimentichiamo che sono molti i casi in cui si è rivelata letale.
Oggi, finalmente, esiste anche il vaccino.

La zanzara tigre
In particolare nella pianura Padana ma, anche, in tutte quelle zone nelle quali ci sono paludi o ristagni di acqua. La zanzara tigre, purtroppo, vive e banchetta egregiamente. Come per i pappataci, il suo morso provoca irritazione e gonfiore ma, l’aspetto più temuto, è la filariosi.
Nel momento in cui le larve di questo parassita vengono immesse nel sangue del cane per azione del morso della zanzara, crescono e dopo qualche mese andranno a colpire il cuore e i polmoni del cane, causandone spesso la morte.
È raccomandabile effettuare periodicamente il test dal proprio veterinario, per evitare che l’eventuale filariosi degeneri e impedisca l’efficiente intervento con farmaci.
Il cane e la corretta prevenzione in 4 mosse
1. Il cane dovrebbe essere quotidianamente controllato, alla ricerca di parassiti o di visibili morsi degli stessi. Solitamente le parti del corpo predilette sono le orecchie, la pancia ma anche la zona inguinale e le ascelle.
2. In commercio ci sono svariati prodotti, sia chimici che naturali, che possono rivelarsi un fondamentale supporto nella prevenzione di malattie e punture.
3. Attuare delle misure di prevenzione aggiuntive (ad esempio spray sul pelo del cane) qualora sia prevista un’uscita in una zona boschiva o segnalata come “zona rossa”.
4. Asportare immediatamente eventuali zecche dal corpo del cane, consultandosi con il veterinario oppure recandosi in ambulatorio.
Per ulteriori info, vi consiglio di leggere Antiparassitari e incombenze preventive
Ketty
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Il Tellington TTouch®
Il metodo americano per prevenire e gestire l’ansia e lo stress nel cane
Cos’è il metodo americano Tellington TTouch®
Il Tellington TTouch è stato inventato da Linda T. circa quaranta anni fa; inizialmente per soli cavalli è stato poi adattato anche sui cani e altri animali.
E’ un approccio empatico e rispettoso dell’animale e si presta in molte situazioni di educazione e gestione quotidiana, correzione di comportamenti e problemi fisici. Si può definire una forma di comunicazione al sistema nervoso il quale elabora e interpreta. Si trasmettono informazioni tattili, propriocettive e vestibolari all’area sensoriale del sistema nervoso.
In cosa consiste nella pratica?
Il metodo si divide in tre tipologie di attività:
– Tocchi e bendaggi
– Lavoro a terra su ostacoli
– Conduzione al guinzaglio
IL BENDAGGIO
I bendaggi del TTouch vengono eseguiti sul corpo del cane, tramite l’utilizzo di fasce elastiche. Le fasce in commercio sono numerose: la larghezza, l’elasticità, la lunghezza, sono elementi che fanno la differenza sulla percezione fisica da parte del cane.
Questo per raccomandarvi di non improvvisare il metodo con foulard o lenzuola, il cane non va bendato come se fosse una mummia e va applicata la benda rispettando la giusta pressione.
C’è una benda idonea per ogni soggetto e, la stessa, viene avvolta attorno al corpo del cane seguendo modalità e tecniche diverse.
Ad un soggetto particolarmente fobico può essere fasciata con tecnica, la parte della testa e del collo; ad altri cani la schiena e la pancia in modalità intera o parziale, per favorirne la condotta ordinata; ad un altro la zampa se è presente rigidità muscolare.
Le apposite fasce elastiche contengono, pur non impedendo, i movimenti al cane.
Favoriscono la calma, l’autocontrollo, l’equilibrio fisico e mentale; rilasciano le tensioni e danno una maggiore consapevolezza del proprio corpo, favorendo la coordinazione dei movimenti.
I TOCCHI
Un’altra tecnica utile a migliorare molte problematiche; i tocchi sono delle “pressioni” leggere che vengono effettuate sul cane. Dalla testa, alla coda, su tutto il corpo zampe comprese. Come con i bendaggi, anche con i tocchi è importante non sottovalutarne l’applicazione.
Tutto è importante: la posizione della mano, la respirazione, il movimento della pelle, la pressione. Sono tutti fattori che influenzano e determinano la riuscita del tocco.
A seconda del tocco e del punto fisico, nel cane si può notare un miglioramento in termini di diminuzione dell’aggressività, dell’abbaio e del tirare al guinzaglio, riduzione dello stress, aumento della fiducia in sé stesso, guarigione di lesioni, superamento delle paure, gestione degli stati di esaurimento o shock.
Si tratta solamente di alcuni esempi, la lista delle situazioni nelle quali il TTouch può fare la differenza, è molto lunga.
LAVORO A TERRA SU OSTACOLI
Trattasi di un percorso a terra, nel quale i binomi possono allenarsi con la condotta, rinforzando in parallelo la fiducia.
Il percorso ricrea una serie di curve, ad ogni curva si rallenta (anche se il cane vuole proseguire) e poi si riprende la passeggiata. Il cane al fianco del proprietario, impara a lasciarsi condurre.
L’alternativa, una serie di cerchi di dimensioni diverse, sopra ai quali il cane deve camminare. Senza forzature di nessun tipo, senza giudicare il cane. Si tratta di un percorso che viene organizzato a seconda dello stato comportamentale ed emotivo del cane. Di conseguenza il proprietario dovrà condurre il suo cane lungo questo percorso, cercando di infondergli calma e fiducia.
Il cane aumenterà le capacità di apprendimento, la concentrazione, la fiducia ma, soprattutto, la coordinazione, dal momento che il percorso ha volutamente spazi molto ridotti.
CONDUZIONE AL GUINZAGLIO
Quanti cani al guinzaglio tirano, o vengono strattonati dalle loro guide umane? O quanti soffocano con collari sempre più stretti e guinzagli sempre più corti che, a detta dei conducenti umani, sembrano dare l’impressione di poter gestire meglio il cane…
Nella realtà, la percezione non è proprio così: provate, mantenendo gli occhi chiusi, a farvi condurre.
Il risultato?
Percezione di disagio ad ogni minimo movimento del guinzaglio, destabilizzazione quando al guinzaglio si attacca il porta sacchetti. Il guinzaglio è comunicazione non coercizione.
Non è un mezzo per forzare il cane a stare al tuo fianco, se il cane ha una relazione sana con te e si fida/affida a farsi guidare, il guinzaglio non servirebbe nemmeno perché il cane non ha l’esigenza di spostarsi di un passo da voi.
Invece di controllare ed obbligare i cani a stare al piede, cerchiamo di capire il perché del tirare. A volte si osserva il movimento delle zampe scoordinato; preferenza per un lato piuttosto che l’altro; poco sguardo con il conduttore perché mancano relazione e comunicazione.
La persona che conduce al guinzaglio, lo dovrebbe utilizzare come uno strumento atto ad aiutare il cane a muoversi nei vari ambienti, in modo sereno e ordinato. Non per strozzare, tirare e dare per scontato che se gira a destra anche il cane nello stesso momento lo deve fare.
Nella pratica è stato quindi testato il metodo TTouch del doppio aggancio e delle corde. Cani che tirano il proprietario, nell’arco della giornata sfilano con una condotta quasi perfetta. Senza infliggere coercizioni e paure.
Possono correggere anche la coordinazione delle zampe grazie all’utilizzo di fascette applicate alle zampe stesse.
Miracoli? NO, tecnica rispettosa e comunicazione.
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L’attivazione mentale®
Per lavorare con il cane sono necessari amore, pazienza e capire quando fare un passo indietro
È proprio ricordando le parole del maestro Villani che voglio parlarvi dell’attivazione mentale. L’unico centro nazionale di Attivazione Mentale del cane ® in Italia è Korabilandia, diretto e gestito da Jessica Ciminnisi.
Jessica Ciminnisi e Korabilandia
Korabilandia, il centro cinofilo di Jessica, nasce a Forlì con l’idea di portare avanti la filosofia e la conoscenza di Paolo Villani che, purtroppo, dal gennaio 2016 non è più con noi.
Jessica, con la voce emozionata e tradita dall’emozione di tanti ricordi, si racconta sempre partendo dal suo brusco primo incontro con Paolo; è un’istruttrice giovane, simpatica, che ho avuto il piacere di ospitare anche nel mio precedente centro cinofilo di Gambellara.
Lo stage che avevo organizzato con lei, ritengo essere stato illuminante, molte nozioni sono state espresse, concetti adattati ad ogni cane, con il risultato di una giornata davvero costruttiva e utile per tutti.
Discriminazione olfattiva
Quello che normalmente noi proponiamo ai cani, risulta essere un gioco stimolante a mettere in atto un processo cognitivo nel quale, il cane, ragiona, risolve e discrimina ricorrendo all’uso dell’olfatto.
L’esempio classico del bicchiere girato con nascosto sotto il bocconcino. Il nosework lavora sul concetto di discriminazione olfattiva. Spesso, però, si confonde questo utilizzo istintivo dell’olfatto con l’Attivazione mentale, vediamo quindi di cosa si tratta.
Paolo Villani e la sua filosofia
Paolo Villani si è dedicato per molti anni allo studio e al lavoro con i cani. Cresciuto in un’epoca durante la quale il metodo classico prediligeva, lui stesso raccontava dei metodi coercitivi ai quali si ricorreva per addestrare i cani (alcuni purtroppo ancora in uso). Metodi che hanno piano piano lasciato il posto ad approcci più rispettosi e gentili.
Ma un giorno, il suo punto di vista cambiò… uno dei suoi cani rovesciò la ciotola dell’acqua, facendo incuriosire e quindi avvicinare un secondo cane. Villani iniziò a concepire un nuovo metodo, a riflettere sul fatto che il cane ha curiosità e mette in atto atteggiamenti e risposte a stimoli. Pose le basi di quella che poi diventò la vera attivazione mentale.
Assieme ad:
· attività fisica
· olfattiva
· obbedienza/educazione
· equilibrio/consapevolezza fisica
· l’attivazione mentale è uno dei diritti principali riconosciuti al cane.
Avere un cane significa avere dei doveri nei suoi confronti (permettergli di soddisfare i bisogni primari e secondari ai sensi di legge) ma anche rispettare questi 5 diritti.
La vera attivazione mentale
La discriminazione olfattiva che viene spesso proposta è un’attività che impegna i cani, diverte anche ma non è attivazione mentale; quest’ultima non si improvvisa e non la si apprende con qualche ora di corso.
Si lavora sul rendere indipendente il cane, per questo motivo:
· non si dovrebbe mai inviare il cane con il comando “cerca”, deve essere una sua scelta applicarsi
· non si dovrebbe gratificare mai il cane con un bravo
· si alternano giochi più complessi a giochi più semplici, per evitare sovra-eccitamento o alta aspettativa
· si mantiene il cane in una sorta di equilibrio e auto-controllo
· non si aiuta mail il cane
In una vera sessione di attivazione mentale si osserva attentamente il cane e si adatta la proposta di gioco valutando:
· a che livello è il cane
· se lavora di zampa o di muso
· se propone il senso orario o antiorario (più diffuso) attorno al gioco
· se il cane chiede conferme al proprietario
· se è iperattivo
· se ha paure
· se presenta rigidità nella parte posteriore
· se è stressato positivamente o negativamente.
Nel primo caso vedrò che il cane si stressa per ottenere un qualcosa che poi lo renderà felice e appagato; nel secondo caso il cane si stressa invano, quindi sarà tentato di agire impulsivamente. Obiettivo è ovviamente alzare il livello di stress positivo.
· se i glutei tremano (reazione di autoregolazione) o se scodinzola animatamente (per scaricare tensione e agitazione)
· se inciampa nel gioco perché entrando nel cono d’odore, si focalizza sul bocconcino e dimentica il suo corpo
· se ha movimenti armoniosi e sicuri attorno al gioco che gli viene proposto
Sulla base di questi e altri parametri, si va a proporre gradualmente un gioco sviluppato in altezza piuttosto che in larghezza; un gioco con placche scorrevoli, o un gioco con vani da aprire e via dicendo.
I giochi
I giochi utilizzati durante lo stage sono stati creati artigianalmente da Jessica Ciminnisi, alcuni addirittura erano originali di Paolo Villani. Resistenti e pesanti, il cane non li posta facilmente durante il loro utilizzo. In mille colorazioni, che vanno dal blu e dalle sfumature del verde (i colori riconosciuti dai cani) fino al rosso, giallo e arancione. Diversi colori, altezze, larghezze, strutture, materiali e rumori, li rendono unici ed estremamente utili.
Nel centro cinofilo ho a disposizione per le lezioni dei giochi più piccoli, in resina atossica, tutti creati e lavorati in Italia nel pieno rispetto dell’animale che li dovrà utilizzare.
I modelli sono delle “miniature” di quelli originali.
L’attivazione mentale non è cercare un bocconcino nascosto, ma è una vera e propria tecnica che permette di lavorare sui cani e di recuperarli anche dal punto di vista comportamentale.
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Giocare con un cane lupo cecoslovacco
L’uomo è lupo all’uomo. (T. Hobbes)
Cosa ti conviene NON fare quando giochi con un clc?
Sfortuna vuole che il clc abbia preso proprio quel concetto di branco e di gioco di ruolo dal suo tenero papà.
Sarà bellissimo giocare con un cucciolo di clc finché non ha i denti, li perde mentre gioca, sei ancora il più forte. Tranquillo, già dopo un paio di mesi cambieranno le cose.
Il caro lupetto, inizierà a mostrarti fiero tutta la sua forza! E tu dovrai essere in grado di apparire un degno compagno di gioco: a volte si sottometterà lui e a volte toccherà a te… e ti faccio già i miei auguri…
Ti consiglio vivamente, se vuoi uscirne solo con qualche graffio sparso, di non fissarlo intensamente e tanto meno di dirgli “rgrgr dai dai dai wuf wuf wuf grgrg” perchè ti arriveranno 40 (se non più) chili addosso, con denti bianchi e lucenti che branderanno le tue braccia con l’unico intendo di buttarti a terra e poi leccarti il viso selvaggiamente, fino a toglierti ogni possibilità di respiro.
A questo punto che non ti venga in mente di spostarlo con le braccia, perchè rincarerà la dose non capendo il motivo per cui lo allontani mentre pacifica e ti manifesta il suo amore incondizionato… Arrenditi, fa parte del gioco.
Credo, di conseguenza, che sarà automatico che ti preoccuperai vedendo il tuo clc che ti fissa e si posiziona da lontano in modalità agguato: trattieni il respiro, cerca di muoverti lentamente temendo il peggio, e non correre!
Rivaluterai quindi la pallina e la treccia.
Il gioco della pallina con un clc
Tu lanci la pallina e il clc ti guarda perplesso. Tu recuperi la pallina, il clc scodinzola. Tu lanci la pallina, il clc salta sei metri in aria e manca la pallina. Cade e torna da te senza pallina a leccarti il viso. Tu rinunci alla pallina. Non ostinarti ad acquistare palline diverse per forma colore e materiale.
Il gioco della treccia con un clc
Tu proponi la treccia al tuo clc, lui si attacca e ti trascina per due metri continuando a dare colpi con la testa a destra e a sinistra finchè non lo lasci vincere.
Riproponi la treccia e cerchi di tirare e lasciare, tirare e lasciare, ti trascina e lasci la treccia. Dopo ore e ore di allenamento riuscirai a farti lasciare la treccia, ma attenzione perchè salterà così alto e così addosso a te, che la treccia se la prenderà da sé, se non gliela riproponi subito. Non permetterti mai di adagiarti per riposare.
Poi dormirà due giorni, mentre tu ti tamponerai le ferite e la pelle delle tua mani ricomincerà a crescere.
Un momento di silenzio per le forti immagini sopra riportate.
Sei ancora convinto di vivere con un cane lupo cecoslovacco?
Ketty
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