Le motivazioni di razza
Tutti abbiamo delle motivazioni. La differenza tra gli individui sta nella loro capacità di farle durare a lungo nonostante ostacoli, difficoltà e problemi. La capacità di perseverare, di far durare a lungo la motivazione viene detta resilienza.
Le persone spesso hanno bisogno di una motivazione per svolgere delle mansioni che preferirebbero non fare.
Lavori? La tua motivazione è il tuo stipendio.
Hai perso qualcosa? Cercarla potrebbe fornirti la motivazione giusta per riordinare la casa.
Alla radice del termine c’è la parola “motivo”, che similmente viene utilizzata per spiegare il perché di una particolare azione. Altri sinonimi di motivazione sono “ispirazione” ed “entusiasmo”; è per questo motivo che le persone tendono ad associarla ad azioni positive. (Cit.)
Per i cani non è affatto diverso.
In un articolo vi ho parlato di una cucciola di clc che stava per essere ceduta. In quel caso a causa di una mancata conoscenza delle motivazioni che stanno alla base della razza.
Ma altre volte succede che si ha consapevolezza delle motivazioni, ma non si hanno le competenze per gestirle, oppure si sottovalutano.
Altre volte ancora si è informati su tutto, ma le variabili ambientali/famigliari/lavorative creano ostacoli alla corretta manifestazione di queste motivazioni.
Le motivazioni di razza sono alla base della lettura del cane, per un educatore del metodo cognitivo come me.
Quante sono le motivazioni di razza?
Ufficialmente se ne riconoscono 18. Maggiori info a questo articolo Le motivazioni di razza e l’appagamento comportamentale nel cane
Che cosa è una motivazione di razza?
Si tratta di un “bagaglio di attitudini comportamentali” che un soggetto eredita. Potremmo anche identificare la motivazione come un obiettivo preciso che un cane, per istinto, si sente di dover raggiungere. Per cosa è stato selezionato quel determinato cane. È genetica.
Solo i cani di razza hanno motivazioni?
Questa è una credenza assolutamente errata. Tutti i cani vantano delle specifiche motivazioni, sia che si tratti di cani di razza , sia che siano meticci (ossia incroci di più razze).
E quindi?
Vi chiedo di cercare di valutare i vostri cani, ma indipendentemente dalle 18 parolone indicate nel link di approfondimento.
Nella quotidianità, osservateli: qualcuno di voi mi ha già segnalato il border che preda le auto, qualcun altro ha l’husky che tira al guinzaglio, qualcun altro ha il golden che raccoglie tutto per strada.
Ketty
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L’importanza del gioco CON e PER il cane
Il carattere delle persone non si rivela mai così chiaramente come nel gioco (L.T.)
Per un cucciolo, sia umano che animale, giocare è un ‘attività molto importante e influente.
Il gioco diverte, permette di suscitare emozioni positive, aiuta a comprendere alcuni meccanismi sociali, stanca, insegna.
Attraverso il gioco, ogni cane ha modo di manifestare le proprie motivazioni di razza. Per questo, è importante che il gioco proposto al nostro cane, sia in linea con quello che al cane stesso serve e piace.
Se abbiamo un cane con una motivazione predatoria molto alta, ad esempio, non è consigliabile giocare troppo con la pallina. Perchè si andrebbe ad allenare e stimolare troppo quella motivazione, già presente per genetica.
Quanti tipi di gioco esistono?
Il gioco predatorio: si basa prettamente sul rincorrere un oggetto in movimento, esempio il gioco della pallina, il lancio del fresbee.
Il gioco competitivo: si basa sulla competizione, ad esempio il fare la lotta fisica o il gioco del tira-molla.
Il gioco collaborativo: si basa sulle attività che aumentano il rapporto sociale, ad esempio il riporto.
Il gioco di ricerca: si basa sull’incentivare l’esplorazione e l’attività olfattiva. Ricordo quanto stancante e appagante sia, per la maggior parte dei cani, l’annusare profondamente e con un target come obiettivo (bocconcino, gioco, oggetto)
Il gioco solutivo: si basa sulla stimolazione della capacità del cane di affrontare problemi e proporre soluzioni
Il gioco di memoria: si basa sulla stimolazioni delle doti cognitive del cane
Con quale frequenza si gioca?
Non si deve mai eccedere nel proporre il gioco: non solo per evitare di portare allo sfinimento il cane ma, soprattutto, per evitare di abituare il cane ad esprimere in modo esagerato specifiche motivazioni di razza.
Esempio il tira e molla in cani con alta tendenza alla competizione. Se si esagera, in età adulta si possono avere comportamenti problematici e pericolosi.
I vari tipi di gioco sopra indicati, andranno a stimolare tendenze diverse in base al cane. La loro frequenza sarà una variabile fondamentale nel processo educativo del cane.
Alcune regole di base del gioco
1) Contestualizzare: si gioca con un oggetto specifico, in un contesto specifico, in un modo specifico.
2) Equilibrio tra gioco di avvicinamento a Voi (per rafforzare la relazione e il riferimento) e gioco di allontanamento da Voi (per rafforzare autonomia e sicurezza, diminuendo l’ansia)
3) Prestare attenzione ad eventuali segnali di possessività verso il gioco
4) Non lasciare mai a disposizione i giochi per evitare che il cane li ignori (rivalutando l’ambiente), li distrugga, li seppellisca o ve li porti (prendendo un’iniziativa che andrebbe però ignorata)
5) Non proporre giochi che richiamino materiali presenti nell’ambiente in casa e nemmeno che richiamino a odori o forme di altri animali
6) Dare valore al gioco che si tiene in mano, prima di proporlo al cane.
Ci eviterà che il cane abbia preferenze alternative per altri oggetti, che associa come “di valore per noi”, ad esempio la ciabatta
7) Non togliere mai un gioco dalla bocca del cane, per rubarglielo. Si incentiva la possessività
Ketty
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Cane da guardia o cane da difesa?
La miglior difesa è… IL DISTACCO
PER INIZIARE… perchè questo articolo?
Sono stata contattata da una signora, la quale ha deciso di acquistare una femmina di cane lupo cecoslovacco, perchè è un bel cane…
Il cane fin da piccolo si è dimostrato mordace, aggressivo in alcune situazioni, difficilmente gestibile. La famiglia si è quindi rivolta ad un addestratore.
Dopo qualche lezione il cane è peggiorato. Contattano me. Propongo una valutazione per vedere di persona la situazione; nel frattempo mi accennano telefonicamente che il cane è stato preso per la guardia e che starà da solo all’aperto in un recinto alto 1.5 mt, lontano da casa. A fare la guardia a del materiale. Di entrare a casa nemmeno accennarlo.
Il giorno dopo
Mi richiama la signora dicendo che il cane durante la notte ha morso del materiale, ha fatto danni. Il cane ha circa sei mesi. Mi chiedono di vendermi il cane, perchè loro “ne hanno abbastanza”. Mi propongono una cifra, aggiungendo che se non me faccio carico io, lo cedono al canile.
Questa è l’ennesima storia di un cane che non ha colpe, ma che pagherà le conseguenze di chi acquista/adotta senza sapere che animale si porta a casa.
Il cane, ora, verrà portato al canile. Pagheranno una retta mensile per il mantenimento, fino a quando qualcuno non deciderà di adottarlo. Nessuna intenzione di gestirlo, nessuna voglia di farsi domande. Ceduto come se fosse un giocattolo.
Ora mi chiedo però
Perchè non informarsi prima? I canali sono molti per avere informazioni.
Un educatore in dieci minuti ti avrebbe detto che per la guardia un clc non è proprio il cane più adatto, che è un cane da branco con un’alta territorialità, che non puoi chiedere ad un animale DA BRANCO di vivere in isolamento sociale a fare la guardia al tuo materiale. Ma non puoi nemmeno chiedergli di essere educato e controllato quando,poi, i clienti vengono a vedere il tuo materiale.
NO, NON SI PUO’!!
Come non si può chiedere ad un cane da caccia, di essere un cane da compagnia; ad un border collie di non controllare le persone o gli animali che lo circondano; ad un maltese di stare in “ferma” davanti ad una lepre!
Certo, qualche cane riesce ad adattarsi benissimo anche ad attività diverse dalla loro selezione, ma non tutti. E i cani che non ci riescono non sono sbagliati o da correggere, sono selezionati! Sono nati per altro!
DIFFERENZA TRA GUARDIA E DIFESA
IL CANE DA GUARDIA
Si tratta di un cane che viene ADDESTRATO a mettere in atto degli atteggiamenti di GUARDIA, nei confronti di un luogo/persona/animale specifico. Verso qualsiasi intruso gli si avvicini.
Il cane da guardia lo è a seguito di un addestramento, chiaramente alla base ci deve essere una selezione di razza. Non tutti i cani hanno le caratteristiche per questo ruolo.
IL CANE DA DIFESA
È un soggetto che si AUTO-AFFIDA il ruolo di difensore di un territorio o di una persona. Nella maggior parte dei casi non ha un addestramento specifico, ma è una manifestazione di un’alta territorialità data da alcuni fattori, tra cui la razza e il tempo che passa in isolamento sociale (ad esempio il classico cane che sta sempre da solo in giardino), la genetica, ecc.
Ovviamente l’argomento è molto ampio, ma ci tenevo a fare chiarezza su queste due nozioni di base.
Portare a casa un cane lupo (animale da branco per eccellenza) per fargli fare la guardia (senza addestrarlo) lasciandolo in isolamento sociale: non può che essere un gravissimo errore.
Piazzare un pastore tedesco in giardino da solo perche in casa sporca o perde pelo e pretendere che faccia la guardia (senza addestrarlo) e chiedere ad un educatore di farlo smettere di correre lungo la recinzione quando passa qualcuno o di togliergli l’abbaio… beh anche qui è piuttosto utopico: è un cane che tende a sviluppare territorialità, quindi difesa. Non guardia.
Attenzione ai cani che scegliete, ognuno è stato selezionato per un preciso comportamento in alcune situazioni; con una buona educazione/addestramento, le vocazioni di razza emergono e si manifestano nella maniera corretta. In caso contrario, avrete un cane con problemi comportamentali perchè frustrato.
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Il magico e infernale mondo dei Terrier!
Le cose che sconvolgono un terrier possono passare praticamente inosservate a un alano (A.R.)
Come un fulmine a ciel sereno vi chiedo:
COSA È UN TERRIER?
E chi mi conosce sa già che tremo al solo sentirne il nome …
Il terrier è un cane adatto, anche grazie alla sua taglia, ad inseguire il selvatico fin nella tana, sottoterra, dove cerca di afferrarlo e trascinarlo fuori. Il nome viene dal latino terra.
Il terrier viene descritto come un cane che nulla teme, che prende inziativa (fin troppa), instancabile.
Avete mai visto un terrier lavorare? Si posiziona all’entrata della tana, scavando e abbaiando come se fosse posseduto da una qualche entità. Disposti a farsi mordere dalla preda, non si arrendono mai.
Vi meraviglierete ancora quando il vostro amato terrier, durante la passeggiata, si rotolerà o scaverà nel fango? O se vi porterà un topolino che ha trovato in giardino?
Come si riconoscono i terrier?
La maggior parte dei terrier ha il pelo duro, ispido; le colorazioni possono essere nero con focature, fulvo carbonato, fulvo con mantella, tricolore, bianco con o senza pezzature.
Quanti tipi di terrier esitono?
1- terrier taglia grande e media, a gamba lunga
2- piccola taglia, gamba corta
3- tipo bul, gamba lunga
4- da compagnia, gamba corta
Qualche esempio? Fox terrier, bedlington terrier, skye terrier, yorkshire terrier, west highland white terrier e il temutissimo Jack Russell…
Il terrier secondo la mia esperienza
Ho avuto la fortuna/dramma (sto sorridendo) di lavorare con molti terrier, in particolare con il più diffuso jack russell.
Salvo qualche raro soggetto, i jack che ho conosciuto io, sono tutti molto molto attivi, malefici, determinati e mordaci quando serve! Il mio ginocchio riporta una cicatrice di un jack che mi ha rivolto una rediretta del morso, durante una lezione.
Li trovo dei cani molto intelligenti, astuti, attenti ad ogni dettaglio… per questo vorrei che non venissero più sottovalutati.
Purtroppo, molte persone accolgono in famiglia un jack con la convinzione che sia un ottimo cane da compagnia. Ma certo, lo può essere; tuttavia, in alcune situazioni, la vera genetica emerge e può essere un problema.
Poi dipende molto dalla selezione, dai genitori, dalla predisposizione o meno al lavoro che hanno.
Chi ha intrapreso delle lezioni con me e il suo jack, sa benissimo quanto metto allerta sulla razza!
Restano comunque dei cani meravigliosi, dal carattere forte ma tremendamente dolci e affettuosi, se vengono ben inseriti in famiglia e… tenuti occupati con attività che gli permettino di appagare il loro bisogno di annusare, scovare, predare e correre!
Ketty
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Pulci – zecche – pappataci: l’incubo annuale
Due pulci vanno al cinema e una dice all’altra: “andiamo a piedi o prendiamo un cane?”…
Il cane e le zecche
Mai come negli ultimi anni le nostre zone sono in emergenza, soprattutto, per quanto riguarda la zecca: un parassita molto pericoloso, non solo per i nostri cani, ma anche per noi umani.
Tra i doveri del buon proprietario di cani, rientra anche la volontà di occuparsi della prevenzione: mettere in atto tutta una serie di accortezze e attenzioni per evitare che il cane venga attaccato, ad esempio, dalle classiche pulci, zecche o zanzare.
Rilassarsi con una silenziosa passeggiata nel bosco o giocare a pallone in un prato con il proprio cane, potrebbe rivelarsi un’ottima occasione per le zecche di trovare terreno fertile sul quale vegetare indisturbate, fino alla sazietà.
Purtroppo, però, le zecche non sono così innocue; è molto importante attuare delle misure preventive, se non vogliamo rischiare di incorrere in gravi malattie, che possono portare in alcuni casi anche alla morte.
La puntura dei pappataci
Insetto spesso confuso, per la sua somiglianza estetica e per la sua elevata capacità di mordere, con la zanzara.
Le conseguenze del suo silenzioso operato, normalmente sono:
· reazioni allergiche con visibile gonfiore
· prurito nella zona del morso
ma potrebbe anche essere:
· leishmaniosi: pericolosissima e, purtroppo, sempre più diffusa. Trasmessa dalla puntura dei pappataci, è opportuno che venga gestita con tempestività e che venga periodicamente monitorata dal veterinario. Questa malattia infettiva, porta danni progressivi al cane e può essere trasmessa anche all’uomo. Consiglio di effettuarne il test dal proprio veterinario: 10 minuti, e solamente grazie ad un prelievo potrete accertare lo stato di salute del vostro cane.
La leishmania potrebbe incubare e permettere al cane di vivere anche qualche anno, tuttavia, non dimentichiamo che sono molti i casi in cui si è rivelata letale.
Oggi, finalmente, esiste anche il vaccino.

La zanzara tigre
In particolare nella pianura Padana ma, anche, in tutte quelle zone nelle quali ci sono paludi o ristagni di acqua. La zanzara tigre, purtroppo, vive e banchetta egregiamente. Come per i pappataci, il suo morso provoca irritazione e gonfiore ma, l’aspetto più temuto, è la filariosi.
Nel momento in cui le larve di questo parassita vengono immesse nel sangue del cane per azione del morso della zanzara, crescono e dopo qualche mese andranno a colpire il cuore e i polmoni del cane, causandone spesso la morte.
È raccomandabile effettuare periodicamente il test dal proprio veterinario, per evitare che l’eventuale filariosi degeneri e impedisca l’efficiente intervento con farmaci.
Il cane e la corretta prevenzione in 4 mosse
1. Il cane dovrebbe essere quotidianamente controllato, alla ricerca di parassiti o di visibili morsi degli stessi. Solitamente le parti del corpo predilette sono le orecchie, la pancia ma anche la zona inguinale e le ascelle.
2. In commercio ci sono svariati prodotti, sia chimici che naturali, che possono rivelarsi un fondamentale supporto nella prevenzione di malattie e punture.
3. Attuare delle misure di prevenzione aggiuntive (ad esempio spray sul pelo del cane) qualora sia prevista un’uscita in una zona boschiva o segnalata come “zona rossa”.
4. Asportare immediatamente eventuali zecche dal corpo del cane, consultandosi con il veterinario oppure recandosi in ambulatorio.
Per ulteriori info, vi consiglio di leggere Antiparassitari e incombenze preventive
Ketty
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Il Tellington TTouch®
Il metodo americano per prevenire e gestire l’ansia e lo stress nel cane
Cos’è il metodo americano Tellington TTouch®
Il Tellington TTouch è stato inventato da Linda T. circa quaranta anni fa; inizialmente per soli cavalli è stato poi adattato anche sui cani e altri animali.
E’ un approccio empatico e rispettoso dell’animale e si presta in molte situazioni di educazione e gestione quotidiana, correzione di comportamenti e problemi fisici. Si può definire una forma di comunicazione al sistema nervoso il quale elabora e interpreta. Si trasmettono informazioni tattili, propriocettive e vestibolari all’area sensoriale del sistema nervoso.
In cosa consiste nella pratica?
Il metodo si divide in tre tipologie di attività:
– Tocchi e bendaggi
– Lavoro a terra su ostacoli
– Conduzione al guinzaglio
IL BENDAGGIO
I bendaggi del TTouch vengono eseguiti sul corpo del cane, tramite l’utilizzo di fasce elastiche. Le fasce in commercio sono numerose: la larghezza, l’elasticità, la lunghezza, sono elementi che fanno la differenza sulla percezione fisica da parte del cane.
Questo per raccomandarvi di non improvvisare il metodo con foulard o lenzuola, il cane non va bendato come se fosse una mummia e va applicata la benda rispettando la giusta pressione.
C’è una benda idonea per ogni soggetto e, la stessa, viene avvolta attorno al corpo del cane seguendo modalità e tecniche diverse.
Ad un soggetto particolarmente fobico può essere fasciata con tecnica, la parte della testa e del collo; ad altri cani la schiena e la pancia in modalità intera o parziale, per favorirne la condotta ordinata; ad un altro la zampa se è presente rigidità muscolare.
Le apposite fasce elastiche contengono, pur non impedendo, i movimenti al cane.
Favoriscono la calma, l’autocontrollo, l’equilibrio fisico e mentale; rilasciano le tensioni e danno una maggiore consapevolezza del proprio corpo, favorendo la coordinazione dei movimenti.
I TOCCHI
Un’altra tecnica utile a migliorare molte problematiche; i tocchi sono delle “pressioni” leggere che vengono effettuate sul cane. Dalla testa, alla coda, su tutto il corpo zampe comprese. Come con i bendaggi, anche con i tocchi è importante non sottovalutarne l’applicazione.
Tutto è importante: la posizione della mano, la respirazione, il movimento della pelle, la pressione. Sono tutti fattori che influenzano e determinano la riuscita del tocco.
A seconda del tocco e del punto fisico, nel cane si può notare un miglioramento in termini di diminuzione dell’aggressività, dell’abbaio e del tirare al guinzaglio, riduzione dello stress, aumento della fiducia in sé stesso, guarigione di lesioni, superamento delle paure, gestione degli stati di esaurimento o shock.
Si tratta solamente di alcuni esempi, la lista delle situazioni nelle quali il TTouch può fare la differenza, è molto lunga.
LAVORO A TERRA SU OSTACOLI
Trattasi di un percorso a terra, nel quale i binomi possono allenarsi con la condotta, rinforzando in parallelo la fiducia.
Il percorso ricrea una serie di curve, ad ogni curva si rallenta (anche se il cane vuole proseguire) e poi si riprende la passeggiata. Il cane al fianco del proprietario, impara a lasciarsi condurre.
L’alternativa, una serie di cerchi di dimensioni diverse, sopra ai quali il cane deve camminare. Senza forzature di nessun tipo, senza giudicare il cane. Si tratta di un percorso che viene organizzato a seconda dello stato comportamentale ed emotivo del cane. Di conseguenza il proprietario dovrà condurre il suo cane lungo questo percorso, cercando di infondergli calma e fiducia.
Il cane aumenterà le capacità di apprendimento, la concentrazione, la fiducia ma, soprattutto, la coordinazione, dal momento che il percorso ha volutamente spazi molto ridotti.
CONDUZIONE AL GUINZAGLIO
Quanti cani al guinzaglio tirano, o vengono strattonati dalle loro guide umane? O quanti soffocano con collari sempre più stretti e guinzagli sempre più corti che, a detta dei conducenti umani, sembrano dare l’impressione di poter gestire meglio il cane…
Nella realtà, la percezione non è proprio così: provate, mantenendo gli occhi chiusi, a farvi condurre.
Il risultato?
Percezione di disagio ad ogni minimo movimento del guinzaglio, destabilizzazione quando al guinzaglio si attacca il porta sacchetti. Il guinzaglio è comunicazione non coercizione.
Non è un mezzo per forzare il cane a stare al tuo fianco, se il cane ha una relazione sana con te e si fida/affida a farsi guidare, il guinzaglio non servirebbe nemmeno perché il cane non ha l’esigenza di spostarsi di un passo da voi.
Invece di controllare ed obbligare i cani a stare al piede, cerchiamo di capire il perché del tirare. A volte si osserva il movimento delle zampe scoordinato; preferenza per un lato piuttosto che l’altro; poco sguardo con il conduttore perché mancano relazione e comunicazione.
La persona che conduce al guinzaglio, lo dovrebbe utilizzare come uno strumento atto ad aiutare il cane a muoversi nei vari ambienti, in modo sereno e ordinato. Non per strozzare, tirare e dare per scontato che se gira a destra anche il cane nello stesso momento lo deve fare.
Nella pratica è stato quindi testato il metodo TTouch del doppio aggancio e delle corde. Cani che tirano il proprietario, nell’arco della giornata sfilano con una condotta quasi perfetta. Senza infliggere coercizioni e paure.
Possono correggere anche la coordinazione delle zampe grazie all’utilizzo di fascette applicate alle zampe stesse.
Miracoli? NO, tecnica rispettosa e comunicazione.
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L’attivazione mentale®
Per lavorare con il cane sono necessari amore, pazienza e capire quando fare un passo indietro
È proprio ricordando le parole del maestro Villani che voglio parlarvi dell’attivazione mentale. L’unico centro nazionale di Attivazione Mentale del cane ® in Italia è Korabilandia, diretto e gestito da Jessica Ciminnisi.
Jessica Ciminnisi e Korabilandia
Korabilandia, il centro cinofilo di Jessica, nasce a Forlì con l’idea di portare avanti la filosofia e la conoscenza di Paolo Villani che, purtroppo, dal gennaio 2016 non è più con noi.
Jessica, con la voce emozionata e tradita dall’emozione di tanti ricordi, si racconta sempre partendo dal suo brusco primo incontro con Paolo; è un’istruttrice giovane, simpatica, che ho avuto il piacere di ospitare anche nel mio precedente centro cinofilo di Gambellara.
Lo stage che avevo organizzato con lei, ritengo essere stato illuminante, molte nozioni sono state espresse, concetti adattati ad ogni cane, con il risultato di una giornata davvero costruttiva e utile per tutti.
Discriminazione olfattiva
Quello che normalmente noi proponiamo ai cani, risulta essere un gioco stimolante a mettere in atto un processo cognitivo nel quale, il cane, ragiona, risolve e discrimina ricorrendo all’uso dell’olfatto.
L’esempio classico del bicchiere girato con nascosto sotto il bocconcino. Il nosework lavora sul concetto di discriminazione olfattiva. Spesso, però, si confonde questo utilizzo istintivo dell’olfatto con l’Attivazione mentale, vediamo quindi di cosa si tratta.
Paolo Villani e la sua filosofia
Paolo Villani si è dedicato per molti anni allo studio e al lavoro con i cani. Cresciuto in un’epoca durante la quale il metodo classico prediligeva, lui stesso raccontava dei metodi coercitivi ai quali si ricorreva per addestrare i cani (alcuni purtroppo ancora in uso). Metodi che hanno piano piano lasciato il posto ad approcci più rispettosi e gentili.
Ma un giorno, il suo punto di vista cambiò… uno dei suoi cani rovesciò la ciotola dell’acqua, facendo incuriosire e quindi avvicinare un secondo cane. Villani iniziò a concepire un nuovo metodo, a riflettere sul fatto che il cane ha curiosità e mette in atto atteggiamenti e risposte a stimoli. Pose le basi di quella che poi diventò la vera attivazione mentale.
Assieme ad:
· attività fisica
· olfattiva
· obbedienza/educazione
· equilibrio/consapevolezza fisica
· l’attivazione mentale è uno dei diritti principali riconosciuti al cane.
Avere un cane significa avere dei doveri nei suoi confronti (permettergli di soddisfare i bisogni primari e secondari ai sensi di legge) ma anche rispettare questi 5 diritti.
La vera attivazione mentale
La discriminazione olfattiva che viene spesso proposta è un’attività che impegna i cani, diverte anche ma non è attivazione mentale; quest’ultima non si improvvisa e non la si apprende con qualche ora di corso.
Si lavora sul rendere indipendente il cane, per questo motivo:
· non si dovrebbe mai inviare il cane con il comando “cerca”, deve essere una sua scelta applicarsi
· non si dovrebbe gratificare mai il cane con un bravo
· si alternano giochi più complessi a giochi più semplici, per evitare sovra-eccitamento o alta aspettativa
· si mantiene il cane in una sorta di equilibrio e auto-controllo
· non si aiuta mail il cane
In una vera sessione di attivazione mentale si osserva attentamente il cane e si adatta la proposta di gioco valutando:
· a che livello è il cane
· se lavora di zampa o di muso
· se propone il senso orario o antiorario (più diffuso) attorno al gioco
· se il cane chiede conferme al proprietario
· se è iperattivo
· se ha paure
· se presenta rigidità nella parte posteriore
· se è stressato positivamente o negativamente.
Nel primo caso vedrò che il cane si stressa per ottenere un qualcosa che poi lo renderà felice e appagato; nel secondo caso il cane si stressa invano, quindi sarà tentato di agire impulsivamente. Obiettivo è ovviamente alzare il livello di stress positivo.
· se i glutei tremano (reazione di autoregolazione) o se scodinzola animatamente (per scaricare tensione e agitazione)
· se inciampa nel gioco perché entrando nel cono d’odore, si focalizza sul bocconcino e dimentica il suo corpo
· se ha movimenti armoniosi e sicuri attorno al gioco che gli viene proposto
Sulla base di questi e altri parametri, si va a proporre gradualmente un gioco sviluppato in altezza piuttosto che in larghezza; un gioco con placche scorrevoli, o un gioco con vani da aprire e via dicendo.
I giochi
I giochi utilizzati durante lo stage sono stati creati artigianalmente da Jessica Ciminnisi, alcuni addirittura erano originali di Paolo Villani. Resistenti e pesanti, il cane non li posta facilmente durante il loro utilizzo. In mille colorazioni, che vanno dal blu e dalle sfumature del verde (i colori riconosciuti dai cani) fino al rosso, giallo e arancione. Diversi colori, altezze, larghezze, strutture, materiali e rumori, li rendono unici ed estremamente utili.
Nel centro cinofilo ho a disposizione per le lezioni dei giochi più piccoli, in resina atossica, tutti creati e lavorati in Italia nel pieno rispetto dell’animale che li dovrà utilizzare.
I modelli sono delle “miniature” di quelli originali.
L’attivazione mentale non è cercare un bocconcino nascosto, ma è una vera e propria tecnica che permette di lavorare sui cani e di recuperarli anche dal punto di vista comportamentale.
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Giocare con un cane lupo cecoslovacco
L’uomo è lupo all’uomo. (T. Hobbes)
Cosa ti conviene NON fare quando giochi con un clc?
Sfortuna vuole che il clc abbia preso proprio quel concetto di branco e di gioco di ruolo dal suo tenero papà.
Sarà bellissimo giocare con un cucciolo di clc finché non ha i denti, li perde mentre gioca, sei ancora il più forte. Tranquillo, già dopo un paio di mesi cambieranno le cose.
Il caro lupetto, inizierà a mostrarti fiero tutta la sua forza! E tu dovrai essere in grado di apparire un degno compagno di gioco: a volte si sottometterà lui e a volte toccherà a te… e ti faccio già i miei auguri…
Ti consiglio vivamente, se vuoi uscirne solo con qualche graffio sparso, di non fissarlo intensamente e tanto meno di dirgli “rgrgr dai dai dai wuf wuf wuf grgrg” perchè ti arriveranno 40 (se non più) chili addosso, con denti bianchi e lucenti che branderanno le tue braccia con l’unico intendo di buttarti a terra e poi leccarti il viso selvaggiamente, fino a toglierti ogni possibilità di respiro.
A questo punto che non ti venga in mente di spostarlo con le braccia, perchè rincarerà la dose non capendo il motivo per cui lo allontani mentre pacifica e ti manifesta il suo amore incondizionato… Arrenditi, fa parte del gioco.
Credo, di conseguenza, che sarà automatico che ti preoccuperai vedendo il tuo clc che ti fissa e si posiziona da lontano in modalità agguato: trattieni il respiro, cerca di muoverti lentamente temendo il peggio, e non correre!
Rivaluterai quindi la pallina e la treccia.
Il gioco della pallina con un clc
Tu lanci la pallina e il clc ti guarda perplesso. Tu recuperi la pallina, il clc scodinzola. Tu lanci la pallina, il clc salta sei metri in aria e manca la pallina. Cade e torna da te senza pallina a leccarti il viso. Tu rinunci alla pallina. Non ostinarti ad acquistare palline diverse per forma colore e materiale.
Il gioco della treccia con un clc
Tu proponi la treccia al tuo clc, lui si attacca e ti trascina per due metri continuando a dare colpi con la testa a destra e a sinistra finchè non lo lasci vincere.
Riproponi la treccia e cerchi di tirare e lasciare, tirare e lasciare, ti trascina e lasci la treccia. Dopo ore e ore di allenamento riuscirai a farti lasciare la treccia, ma attenzione perchè salterà così alto e così addosso a te, che la treccia se la prenderà da sé, se non gliela riproponi subito. Non permetterti mai di adagiarti per riposare.
Poi dormirà due giorni, mentre tu ti tamponerai le ferite e la pelle delle tua mani ricomincerà a crescere.
Un momento di silenzio per le forti immagini sopra riportate.
Sei ancora convinto di vivere con un cane lupo cecoslovacco?
Ketty
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Le distanze e i bambini per il cane lupo cecoslovacco
Lasciate ogni speranza o voi che entrate…
Al secondo articolo sul clc: o lo odiate e non ne vorrete più sentire parlare, o state già valutando come inserire il cucciolo in famiglia. Il clc o lo si ama, o lo si odia! Non c’è la mezza via…
Altra difficoltà del vivere con questo ibrido è l’uscita da casa.
Come uscire da casa in presenza di un clc?
Se il clc uscirà con voi sarà molto semplice:
– prendere collare (più quello di riserva), pettorina (più quella di riserva), guinzaglio (più longhina e guinzaglio di riserva), museruola.
– indossare guantini antiscivolo senza la punta delle dita, per riuscire a fare fronte alla sua mole trainante se vede un gatto, ad esempio.
– cerotti
Lo caricate in auto, ben chiuso e viaggiate. Se siete fortunati non vomiterà, né scaricherà. Arrivati a destinazione, effettuate un analisi generale di km attorno a voi, fate scendere il cane e sperate che il delirio passi in fretta. Il clc salterà, piangerà, vi leccherà il viso… poi si spegnerà.
Bravissimo al guinzaglio (se ci avete lavorato qualche mese prima duramente), sarà un momento magico. Finchè non incrocerete un altro essere vivente che lo fisserà negli occhi.. o un cane.
Come usufruire dei servizi in un locale pubblico se avete un clc con voi
Di questo, purtroppo, ancora non ci sono fonti certe… Nessuno ci è mai riuscito ancora 😉
Scherzi a parte, per il primo anno e mezzo di vita del clc portatevi sempre qualcuno appresso (se decidete di bere o mangiare qualcosa in un locale) e cercate di fare le prove a casa, per essere il più veloci possibile ad alzarvi, correre al bagno e tornare. In questo breve frangente, il vostro lupetto ululerà, piangerà, emetterà dei versi primordiali che faranno spronfondare nella vergogna più profonda chi lo sta tenendo. Non posso dire gestendo, perchè sarà impossibile. È già tanto se lo si riesce a tenere!
Appena sarete tornati, feste e di nuovo si annullerà sotto i vostri piedi.
Questa sarà una lunga fase, destinata (se gestito bene fin da subito) a diminuire sempre più, con l’età.
Impensabile che possiate anche attraversare la strada o entrare in un negozio, se lui è lontano più di due metri.
La privacy con un clc in casa?
Cosaaaaa ???? Cos’è? Semplicemente scordatevela.
So già che penserete “sì anche il mio cane mi segue in bagno o in camera e non è un clc”… bene, ma per il clc è una missione di vita. È la base delle sue serate con voi.
Voi vi sdraiate e lui nella migliore delle ipotesi sarà sopra ai vostri piedi; andate al bagno, e lui si sdraierà sul tappetto; vostro figlio si lava i denti e il clc, sarà li; andate in camera a vestirvi e lui sarà dietro di voi; cucinate e sarà steso davanti al frigorifero. Il clc in casa è ovunque.
Al ristorante sarà sotto al tavolo pronto a sferrare un agguato al cameriere, se arriva con troppa sicurezza verso di voi.
Il clc sarà la vostra ombra, per questo è di assoluta e fondamentale importanza, lavorare già dai tre mesi, sul prevenire l’ansia da separazione.
Cosa assai complessa.
Il clc va in protezione del suo riferimento, a volte anche verso gli altri componenti della famiglia. Il branco deve tassativamente essere coeso e determinato, altrimenti saranno guai. Non si sentirà mai sicuro nello stare da solo, se quando è con il suo branco non percepisce questa stabilità.
Il clc e i bambini
Questo è un tema a me molto caro.
Io sono cresciuta con un clc, i miei figli stanno crescendo con un clc. Il suo concetto, la sua visione del branco è assoluta.
È inutile ricordare quanta attenzione va data alle interazioni in genere tra cane e bambino, in modo ancora più attento quando si tratta di un cane ibrido di quasi 50kg.
Per mio figlio, iperattivo certificato, il clc è stata ed è tutt’ora una sorta di terapia. Dark si è preso carico di Nicolas in molte situazioni: lo accompagna tenendogli il polso quando cammina, gli si para davanti se vede un presunto pericolo, riconosce i cambi di personalità che ha il bambino già dal mattino. Si relaziona dosando forza, denti e sguardi.
Io spero che vivere con un cane di questa mentalità in casa, non perchè sia migliore o peggiore, ma DIVERSO, sia per i miei figli un’esperienza così profonda come lo è stata per me; tale da aver desiderato per anni e anni di ripeterla.
E auguro, a chi vive con un clc, di riuscire a trovare quel equilibrio (tra le molteplici difficoltà che questa razza presenta) rendendo la famiglia un vero e proprio branco con ruoli, rispetto dell’autorità e tanto tanto amore incondizionato.
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Il cane lupo cecoslovacco
In bocca al lupo è l’augurio di stare nel posto più sicuro… quindi rispondete sempre grazie e non crepi!
Eccoci qui, a parlare di questo tanto amato e odiato animale.
Ormai mi conoscete: molti di voi sono “proprietari” (non amo questo termine) di un cane lupo cecoslovacco ed è inutile che ci giriamo intorno, tanto sapete già quanto io ami questa razza.
Innanzitutto, cos’è un cane lupo cecoslovacco?
Si tratta di un ibrido, un incrocio di pastore tedesco con lupo dei carpazi. Ma perchè? In realtà tutto iniziò da un esperimento eseguito negli anni 50 in Cecoslovacchia; l’obiettivo era di ottenere un esemplare che avesse le caratteristiche di lavoro del pastore tedesco, ma la forza e l’aspetto di un lupo. Solo alla fine degli anni 80 è stata riconosciuta come una razza ufficiale.
Ad oggi, a mio avviso, c’è sempre un grande dubbio sulla selezione: difatti i CLC (abbreviazione di cane lupo cecoslovacco) sono molto diversi tra loro, per aspetto ma soprattuto per carattere. Alcuni sono estremamente diffidenti, paurosi, aggressivi; altri l’estremo opposto.
Come si addestra un cane lupo cecoslovacco?
E qui già mi inizia a tremare la palpebra e mi parte quel sorriso sarcastico e provocatorio di chi sà… di chi ha vissuto con un clc vari anni della sua vita, di chi tutt’ora convive con un clc maschio adulto in casa.
Di chi è quasi vittima del clc: perché vivere con questo cane, a volte, è davvero splendidamente logorante, non mi meraviglio se ho già subito un intervento al cuore per aritmie pazze a tutte le ore!
Bando agli scherzi, premesso che tutto ciò che riporto è frutto di mie considerazioni, di mie ipotesi, conclusioni, esperienze, non è legge! È la mia personale visione su questa meravigliosa razza.
Il clc, non ritengo possa essere addestrato. No, non si può! Forse lo si può educare, ma meglio ancora direi che si può COMPRENDERE, CONOSCERE E AMARE.
Questo ambiguo ibrido, è una bella sfida. Alcuni, rari, sono davvero predisposti all’apprendimento e sono stranamente anche molto socievoli senza il bisogno di percorsi e di socializzazione; ma diciamoci la verità, quanti? Li contiamo sulle dita di una mano…
Se ora, caro lettore, stai valiando l’ipotesi di acquistarne/adottarne uno, fermati ti prego!! Prima leggi tutto questo articolo, poi mi chiami, poi forse vedremo se è il caso 😉
Ma quindi… cosa si deve sapere prima di accogliere un clc in famiglia?
Passeggiare con un clc
È opportuno essere pronti a passeggiare tra le persone e, con cortesia, rispondere che non è una volpe, un coniglio, un volpino, un husky. E siate preparati anche sulla domanda “ma scusi, è un lupo vero?”. “No signora, non è un lupo vero. Non sarebbe possibile portarlo al guinzaglio e nemmeno accarezzarlo”.
Benissimo, ammesso che si superi questa fase, arriverà prima o poi l’anno di vita. Gioierete perchè sapete che dovrebbe mettere la testa apposto… ma attenzione, gli ormoni entreranno in scena. Il vostro clc inizierà, non è detto ma le probabilità sono alte, a voler dominare, controllare, azzannare gli altri cani. In alcuni casi, anche con una massiccia socializzazione alla base, potrebbe essere davvero difficile portarlo con voi. La genetica del lupo, la genetica sociale che caratterizza i suoi comportamenti, le esperienze che ha fatto: tutto remerà contro!
Raggiunto, dopo circa due anni, l’equilibrio, vedrete effettivamente che carattere avrà il vostro amato clc. E passeggiare sarà tutta una coreografia: chi possiede già un clc, sa a cosa mi riferisco. Per chi invece non lo sapesse, pensi alla formazione di un branco di lupi e a come esplorano, nulla è al caso. Ognuno al suo posto.
Vi piace la mia reale e obiettiva descrizione del cane lupo cecoslovacco?
Se sì, vi chiedo gentilmente di inviarmi un whatsapp con scritto “CONTINUA!” e vi racconterò com’è il risveglio con un clc, com’è il gioco, com’è trovarsi sempre con una calza o una sola scarpa a pochi istanti prima dell’uscita da casa…
Ketty
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