Antiparassitari e incombenze preventive
Ma la fialetta quando la devo iniziare? Come va messa? Ma collare va bene ugualmente?
Prodotti consigliati per la prevenzione dei nostri animali
Per prevenire e proteggere i nostri animali, è opportuno ricorrere ad alcuni prodotti repellenti. Nel mercato ce ne sono molti, chimici o naturali, in entrambi i casi molto efficienti.
Alcune aziende hanno creato una linea di prodotti naturali, idonei sia per il cane che per il gatto: attenzione: molti prodotti chimici adatti al cane, possono rivelarsi letali per il gatto.
Prodotti a base di Olio di Neem
1- Lozione: crea un effetto barriera generale su tutto il corpo del soggetto, grazie alla sua speciale formula a base di olio di Neem, olio di wintergreen e glicerina. Senza controindicazione alcuna per persone, ambienti o altri animali.
2- Collare barriera: esiste nel mercato il collare barriera, le cui sostanze si sprigionano a contatto con il calore del cane.
Il collare rilascia un gradevole odore e rende il pelo brillante.
3- Fialette spot-on all’olio di Neem: pratiche da utilizzare, garantiscono un effetto immediato su cani e gatti.
L’antiparassitario a base di olio di neem, ad oggi, sembra essere uno dei più efficaci rimedi naturali contro pulci, zecche e flebotomi.
La durata dell’efficacia solitamente indicata nella confezione, per una fialetta, ad esempio, è inferiore al mese (come normamente indicato dagli antiparassitari chimici); ma, raramente da luogo a reazioni allergiche e i parassiti ne sviluppano più difficilmente resistenza.
Prodotti chimici
Anche per questa categoria ci sono decine di aziende che immettono nel mercato prodotti sempre nuovi e più efficaci.
Generalmente si basano su diversi principi attivi e sono disponibili, come per i naturali, in fialette/collarini/pastiglie.
Hanno bisogno di maggiore attenzione nella loro applicazione che, per quanto non sia invasiva, deve essere però accuratamente localizzata solo alla base del collo del cane, per evitare che lo stesso riesca a leccare il prodotto.
Può essere letale per eventuali gatti presenti.
La soluzione migliore, a mio avviso, è la combinata di un prodotto naturale con uno chimico, per evitare resistenze da parte dei parassiti e per avere un maggiore spettro di azione.
Quali incombenze annuali non bisogna dimenticare
Per tutto l’anno il cane deve essere coperto dall’azione di un antiparassitario chimico o naturale o entrambi, applicato come indicato dalle istruzioni contenute nella confezione.
Ricordarsi la vaccinazione. Ad ogni vaccino, il veterinario timbrerà il libretto sanitario del cane e indicherà la dose successiva.
Provvedere alla prevenzione della filaria, come indicato dal vostro veterinario. Può essere possibile con una puntura a copertura annuale o con una pastiglia, in base al cane e alla sua età il veterinario vi darà indicazioni sulla migliore modalità
Non dimentichiamoci della leishmania. Esiste sia il test, sia il vaccino. Non sottovalutiamolo assolutamente.
Personalmente, inoltre, vi consiglierei (anche se il cane sta bene) di non lasciare mai trascorrere troppo tempo senza effettuare un test feci/sangue al cane. È importante per avere conferma del suo stato di salute.
Per ogni dubbio o approfondimento, contattate il vostro veterinario di fiducia.
Chiaramente, per ogni cane possono esserci ulteriori incombenze; questa newsletter vuole solo essere un riepilogo di quello che, di base, non dovrebbe mancare.
Ketty
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Il cane sta bene in giardino?
Ma il mio cane ha il giardino e sta bene, non ha bisogno di uscire… Ha un sacco di spazio per correre e fa le feste alla gente che passa! Sta sempre con il cane del vicino, è già socializzato… arghhhh
So già cosa stanno pensando molti di voi 😉
Chi mi conosce o ha avuto modo di frequentare lezioni singole con me, avrà indubbiamente dovuto fare i conti con la scottante questione del giardino!
Ho ritenuto quindi opportuno condividere il mio personale pensiero in merito, con questo articolo.
Certamente non possiamo affermare che sia sbagliato disporre di un giardino o che non faccia bene al cane stare in giardino; dipende da come lo si vive.
Il giardino è una parte esterna dell’abitazione, terra neutra nella quale gli altri cani, di norma, non entrano a loro piacimento per marcare o giocare. Mi riferisco al giardino inteso come area recintata e privata.
A tal proposito cerchiamo di avere l’accortezza di controllare periodicamente l’integrità delle reti/recinzioni, onde evitare che il cane abbia la possibilità di fuggire o altri cani di entrare nel suo territorio, soprattutto in presenza di cani di piccola taglia.
5 Vantaggi del giardino
· Il cane ha la possibilità di muoversi, correre, giocare in un’area recintata e sicura. Nel suo “territorio” può condividere da solo/con la sua famiglia/con gli altri cani, divertenti momenti di gioco. Soprattutto se ci sono anche bambini!
· Molte famiglie, grazie al giardino, possono decidere di installare delle piccole e pratiche piscine per permettere ai cani di rinfrescarsi nel periodo estivo.
· In giardino si possono effettuare delle ricerche olfattive ampie, iniziando a nascondere dei piccoli bocconcini; in seguito, si possono strutturare gradualmente delle ricerche più complesse di oggetti, giochi e cose personali; quale migliore modo per aiutare il cane a calmarsi, concentrarsi e passare del tempo di qualità con noi.
· Stare all’aria aperta è un ottimo toccasana per il cane e non solo.
· Possiamo avere anche un aspetto di difesa della casa e di avviso nel caso qualcuno cercasse di entrare nella proprietà. Attenzione a segnalare sempre la presenza del cane con apposito cartello visibile a tutti.
A questo punto vi vedo già che state sicuramente dicendo “Bene, tutti in giardino!” E invece no, rientrate subito e leggete il seguito…
6 Svantaggi del giardino concesso ad oltranza
· Spesso si abusa del giardino, considerandolo un surrogato della passeggiata. Errore!
Uno dei bisogni principali del cane è proprio quello di uscire in passeggiata non solo per fare movimento ma, soprattutto, per annusare.
Per il cane è un vero e proprio bisogno il camminare in luoghi nuovi, marcati da altri cani e raccoglierne le molecole odorose. Un viale alberato per il cane è paragonabile ad un interessante giornale ricco di nuove notizie!
In questo caso, avere un giardino, può essere pericoloso: perché ci si adagia sotto questo punto di vista; si rimandano le passeggiate pensando che comunque il cane è rimasto fuori e ha corso.
Ma l’atto di marcare va oltre alla pipì nel giardino: è un gesto di affermazione verso il mondo, come a dire io ci sono!
Annusando le marcature degli altri, il cane riesce a leggere ormoni e ferormoni; impara a fare i bisogni fuori dalla sua area privata; cresce anche in sicurezza, si inserisce nel mondo.
· La comodità del giardino ci porta a lasciare sempre il cane fuori da casa, ma non dimentichiamo che è un animale altamente sociale e, come tale, ha bisogno di vivere la casa e la sua famiglia.
Può trascorrere delle ore in giardino: ma non da solo. Non è più un vivere l’esterno in modo costruttivo: il prato o il cortile non possono sostituire i giochi con il proprietario e la relazione che con lo stesso si instaura.
· Per una questione di sicurezza personale si lascia il cane fuori in giardino anche di notte. Il giardino diventa un’arma a doppio taglio.
Per quanto possibile il cane di notte non dovrebbe restare fuori in auto-gestione.
Eventuali malintenzionati potrebbero infliggergli dolorose conseguenze.
Se vogliamo il cane da guardia, possiamo tranquillamente tenerlo in casa e ci avviserà spontaneamente con il suo abbaio al primo rumore sospetto che sente! Il cane che di notte dorme all’aperto (sperando gli venga fornita almeno una cuccia o un rifugio dentro alla quale difficilmente comunque entrerà) non riposa bene, non stacca completamente, come invece potrebbe fare se fosse in casa. In esterno il cane è sempre in uno stato d’allerta, vigile e può rafforzare dei comportamenti quali l’abbaio (inizialmente per rumori sospetti, poi per ogni minimo movimento o rumore).
· Altro punto debole del giardino è l’aspetto territoriale che si sviluppa nel cane. Se il tempo che passa in giardino da solo è troppo, inizierà a sviluppare non solo l’abbaio sempre più insistente ma, gradualmente, inizierà anche ad inseguire biciclette o pedoni che camminano vicino alla recinzione; potrebbe iniziare a ringhiare nel dubbio che qualcuno o qualcosa possa entrare nel “Suo” territorio.
Con il tempo potremo anche notare, la ripetizione di comportamenti stereotipati (come il percorrere sempre lo stesso tragitto in giardino); oppure scavare buche, mordere vasi e reti per la noia o per lo stress dovuto alla mancanza di un riferimento umano che si occupi di lui.
· La noia: il cane deve sapere gestirsi del tempo da solo grazie a dei giochi appositi che lo possono tenere impegnato.
Ma non è sufficiente.
Non pensiamo che il giardino sia un’alternativa alla noia o al rapporto con noi: NON lamentiamoci, se quando torniamo, il cane ha distrutto l’irrigazione, grattato con le zampe la porta d’entrata, mangiato il cuscino della cuccia, scavato buche in ogni dove. Iniziamo a farci qualche domanda.
· È esposto a rumori, situazioni di paura senza avere la possibilità di entrare in casa a rifugiarsi.
In particolare, in nostra assenza, il cane può iniziare lentamente a sviluppare delle fobie che, giorno dopo giorno, lo possono condurre ad uno stato di esaurimento al quale, nei casi più gravi, conseguono anche vere e proprie patologie croniche.
Consultare immediatamente un educatore e un veterinario nel caso si notino atteggiamenti strani nel proprio cane.
PS: Quanto sopra indicato chiaramente rispecchia la maggior parte dei cani in questione, non generalizziamo. E i “danni” o benefici che il giardino può arrecare sono molti di più! Questi sono solamente alcuni esempi.
L’umano e il giardino
Voi sareste felici di vivere tutto il giorno, e magari la notte, rinchiusi in un giardino? Credo che tutti saremmo felici all’inizio, quando si tratta di una novità da scoprire; poi la noia subentrerebbe e forse in qualcuno anche la disperazione.
Il cane ha bisogno di stimoli nuovi, di uscire, di annusare nuovi odori, di incontrare altri cani e persone! Ha bisogno di noi, del nostro affetto, del nostro tempo, degli spazi della nostra casa.
Il giardino è un ambiente positivo se vissuto con consapevolezza e responsabilità.
Il cane può, anzi, deve vivere il giardino! Ma il messaggio è di assicurarmi che questo non rappresenti per lui l’unica fonte di stimoli.
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A scuola di scodinzolio
Buongiorno caro lettore,
questa volta ti parlerò dello scodinzolio del cane.
Durante le attività sento spesso la frase “scodinzola, è felice”, “scodinzola è buono”, hhmm non è proprio così e quindi ho scelto di approfondire un pò l’argomento.
Anzitutto a cosa serve la coda al cane?
È uno strumento che serve al cane a comunicare e ad esprimere le proprie emozioni.
La coda varia a seconda del cane e anche in base alla sua selezione. Alcune razze possono nascere senza o con un piccolo pezzo di coda solamente.
Osservando alcune immagini di code o appendici caudali, riusciremmo in alcuni casi ad associarle ad una razza specifica, quindi è chiaro come siano un elemento anche di riconoscimento ed unicità.
Sapevi già che lupi e cani, hanno modalità molto simili di usare la coda?
Come si “LEGGE” la coda di un cane?
La coda non va mai considerata come uno strumento di comunicazione a sé stante; è sempre accompagnata da un preciso contorno di andatura, posizione delle orecchie, postura del corpo, espressioni del muso, vocalizzazioni ed emissione di odori.
Leggere il cane in tutte queste espressioni di comportamento, permette di farsi un’idea precisa dello stato emotivo, nel quale vegeta, in quel preciso momento, il cane. È l’insieme che conta.
Pensa ora a quale dramma vive un cane, al quale amputano la coda. O le orecchie.
Sarebbe costretto, con non pochi sforzi, a modificare il suo modo di comunicare con gli altri cani e con le persone, utilizzando altri parti del corpo, per compensare.
E le conseguenze? Gli altri cani potrebbero essere incapaci di capirlo.
Un articolo di ricerca del 2011, titolo Behavioural Responses of Dogs to Asymmetrical Tail Wagging of a Robotic Dog, ha evidenziato come la coda che scodinzola verso destra sia un segno di emozioni positive (calma), mentre quando si dimena verso sinistra esprime emozioni negative (ansia e aumento della frequenza cardiaca).Non trovi sia interessante? Sembra proprio che i cani si leggano così tra loro.
Sempre dallo stesso studio è emerso, ma non certo al 100%, che i cani non muovono intenzionalmente la coda per comunicare tra loro ma, più semplicemente, esprimono ciò che provano.
Alcune interpretazioni
Coda bassa: in generale, una coda posizionata verso il basso, quasi a voler sparire, indica insicurezza e nervosismo, ansia e disagio. Se rilassata, invece, indica tranquillità.
Coda verso l’alto: dipende se ferma o se scodinzolante.
1) Scodinzolante è positivo, è segnale di felicità e voglia di interagire.
2) Ferma: si intende una sorta di attesa, di studio delle mosse dell’altro. Dominanza. Imprevedibilità.
Coda a mezz’asta ferma: può indicare imminente volontà di attacco. Valutare la singola situazione.
L’altezza del posizionamento della coda e la frequenza dello scondinzolio sono tutte variabili da tenere in considerazione, assieme a tutto il resto, indicato precedentemente.
Una coda scodinzolante, a volte, è anche segnale di concentrazione. La si osserva durante le attività di attivazione mentale, ad esempio. Non siamo di fronte ad un soggetto per forza felice, ma concentrato che cerca di gestire le sue emozioni.
Una coda bassa, tra le zampe, non è solo paura: può essere anche una manifestazione di sottomissione attiva. Esempio: il nostro cane quando ci fa le feste, si fa piccolo piccolo, coda bassa, orecchie all’indietro e poi si spancia. È una forma di sottomissione, data dal rispetto dell’autorità che ha nei nostri confronti.
Ti è piaciuto l’articolo? Chiaramente l’argomento è molto vasto, ma qualche spunto di lettura del proprio cane lo ritenevo utile.
Alla prossima,
Ketty
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Perchè il cane si rotola sulle cose più puzzolenti e orripilanti?
Durante la mia quarantena forzata, ho letto un libro interessante e strano assai, dal mio punto di vista.
L’autore è niente popodimeno che Mark Bekoff: biologo, etologo, ecologista comportamentale e famoso scrittore.
Ha cofondato il Jane Goodall Institute of Ethologists for the Ethical Treatment of Animals, ed è Professore Emerito di Ecologia e Biologia Evolutiva presso l’Università del Colorado, Boulder.
In questo libro ha spiegato il perché di alcuni comportamenti dei cani, frutto dei suoi studi, osservazione e anche confronti con altri etologi.
Avevo un bellissimo ricordo di quel pomeriggio al sole, in montagna. Mancava poco all’auto, quando Maya decise di rotolarsi dentro ad un’enorme cacca di mucca!!!
Ora alzi la mano chi non ha mai vissuto questo dramma o uno simile, non ci credo che sono l’unica!
Ma perché i cani si rotolano nelle cose più puzzolenti e marce che trovano?
In realtà, mi spiace deludervi, ma non c’è un vero e proprio perchè a questo bizzarro comportamento.
Le ipotesi sono:
1) piace! Alcuni cani lo fanno come se lo desiderassero da sempre
2) il cane vuole mascherare il proprio odore assumendone uno più pungente o comunque predominante, prima di una sfida
3) il cane vuole spargere il proprio odore in giro e ne va pure fiero!
4) per coprire il suo odore nel caso senta il bisogno di allontanare da sé l’attenzione e confondere eventuali predatori
5) per soddisfare il suo grande bisogno di odorare, in ogni senso della parola
6) per mettere in risalto e far brillare la maschera colorata sul muso (esempio il clc, il border e tutti quei cani con muso diviso da nette colorazioni) simbolo di alto status
7) io ho notato che molti cani lo fanno per gioco; durante l’asilo ho avuto modo di osservare questo comportamento in molti cani. Giocano e poi, all’improvviso, odorano una pipì o altro e vi si buttano sopra! E poi via di nuovo con il gioco
8) per insicurezza
9) post toeletta per togliersi odori poco naturali che sentano su di sé
Quelle sopra riportate sono solo ipotesi, frutto di studi, osservazioni degli etologi e dello stesso Mark, ma una risposta vera e unica non esiste ancora.
Ma non sgridateli quando li vedete rotolarsi su carogne, cacche, muffe e ogni altra orripilante cosa che trovino durante le loro passeggiate. Fermateli, chiamateli, distraeteli ma non rimproverateli.
Si tratta, difatti, di un comportamento ereditato dal lupo che ha questa abitudine per coprire il suo odore e cacciare senza essere fiutato dalle prede.
A volte può essere sintomo di insicurezza: se copro il mio odore, è come se indossassi il mantello dell’invisibilità di Harry Potter!
Da San Giovanni Ilarione è tutto, ricordatevi di portare con voi le salviette umide per cani, se andate in montagna!
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